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Studio Legale Scarabicchi
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Famiglia aretina ingaggia sfida legale con il colosso Air France e vince
Famiglia aretina ingaggia sfida legale con il colosso Air France e vince
Al centro della vicenda un complicato rientro in Italia dalla vacanza a Parigi. L'aereo prenotato per tornare a casa era in overbooking - venduti più posti di quelli esistenti - e per la coppia di genitori con i due figli è stato necessario attendere il volo successivo. Qualche ora di attesa all'aeroporto Charles De Gaulle e trasferimento a cura della stessa compagnia, quindi tutto poi a buon fine, ma per il mancato imbarco le regole sono chiare: i clienti hanno diritto ad essere ristorati. Ed eccoci al nodo della questione: Air France ha consegnato a ciascuno dei quattro membri della famiglia un voucher rimborsabile entro un anno, specificando che poteva essere riscosso cash, in contanti, in qualunque agenzia o ufficio di Air France. Il fatto è che quando gli aretini si sono presentati per la riscossione, è stato risposto loro picche. Potevano in caso essere risarciti scalando la somma da un volo successivo con la stessa compagnia. Niente moneta. E' a quel punto che è scattata la decisione di imboccare la strada legale per far valere i propri diritti. E' stato il giovane avvocato Tommaso Scarabicchi a presentare il ricorso e a portare avanti la rivendicazione, che è stata accolta dal giudice di pace Anna Maria Nino, del tribunale di Arezzo, competente per il caso in quanto vige la regola che il foro deve essere quello del consumatore. Il decreto ingiuntivo autorizza la provvisoria esecuzione del rimborso. Nello specifico il pagamento da parte di Air France verte su cifre che fanno il solletico al colosso dei cieli, ma in questi casi è il principio che conta. Il viaggio a Parigi può dirsi definitivamente concluso, compreso quel contrattempo spiacevole capitato in aeroporto. Era il 3 aprile scorso allo Charles de Gaulle di Parigi quando, nonostante la prenotazione fatta con tutti i crismi e pagata, i quattro non poterono nemmeno effettuare il check in prima di recarsi al gate di imbarco. il sistema automatico di assegnazione dei posti a bordo del volo AF 1566 CGG FLR segnalava un problema di sovrapprenotazione. Quindi il voucher e, una volta in Italia, le difficoltà burocratiche per non dire delle lungaggini e incomprensioni con il call center operante in Albania, per aprire la pratica. A fronte della quale veniva negato il rimborso in denaro che pure era previsto. Per veder realizzata la promessa di pagamento del credito, anche se piccolo, c'è voluta la causa, per fortuna veloce, con relativo decreto di ingiunzione al pagamento. Quanto? La somma riferita ad ogni biglietto da rifondere per il mancato imbarco è di 250 euro che, con tutte le voci connesse, arriva a circa 800 euro: da moltiplicare per quattro distinti decreti ingiuntivi. Oltre tremila euro, quindi. Bruscolini per Air France Italia, gigante dei voli, ma tesoretto per la famiglia aretina che potrà farsi un'altra vacanza.
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